Recensione: Emmanuel Carrère, Yoga

Yoga - Emmanuel Carrère - Adelphi

Yoga di Emmanuel Carrère è un’opera che sfida le convenzioni della narrativa autobiografica, intrecciando la ricerca della serenità con il racconto della malattia mentale. Iniziato come un libro “arguto e accattivante” sullo yoga e il tai chi, a metà percorso il testo subisce una metamorfosi, quando Carrère descrive una crisi psichica che lo conduce al ricovero in una clinica e a una diagnosi di disturbo bipolare. Questo cambiamento improvviso trasforma il libro in una testimonianza potente e personale della fragilità umana. La recensione del libro è di Raffaele Cataldo, anche lui ora tra i libri di Carlo (e non solo).

Recensione: Daniele Pasquini, Selvaggio Ovest

DANIELE PASQUINI_SELVAGGIO OVEST_NN

Daniele Pasquini, ha scritto un bellissimo romanzo, “Selvaggio Ovest” (NN Editore, pagg 359, euro 18). È una storia “selvaggia” come la Maremma di fine Ottocento, ovvero la terra in cui si svolge, abitata da butteri, mandrie e bringanti; è un “western” di ambientazione italiana; è un romanzo di suspense. I butteri della Maremma, i mandriani a cavallo, badano come sempre al bestiame e si guardano dai briganti che infestano la zona. Penna, un buttero capace e taciturno, insieme a suo figlio Donato ha appena fatto arrestare Occhionero, uno dei fuorilegge più spietati. Nel frattempo, la giovanissima Gilda, figlia di un carbonaio, medita vendetta contro i complici di Occhionero, colpevoli di averle usato violenza; quando il brigante prepara la fuga dalla caserma, presidiata dal vanesio Orsolini, arriva in Italia il Wild West Show, il grandioso spettacolo di Buffalo Bill, che insieme a pistoleri e capi indiani gira il mondo in cerca di guadagni e di fama. E mentre lo Show si sposta a Firenze, un furto di cavalli intreccia le vite dei protagonisti, innescando la catena di eventi che condurrà fino al drammatico scontro finale. Puoi ascoltare la puntata andata in onda nell’omonima rubrica su Radio Padova.

Recensione: Yann Andréa, Questo amore

Recensione_Yann_Andrea_Questo_Amore_FVE

Il libro è la storia dell’incontro tra l’autore e la scrittrice Marguerite Duras. Prima vi è l’incontro con il suo mondo letterario, e poi con la persona Marguerite Duras. Tutto inizia nel 1975, quando Yann Andréa, pseudonimo di Yann Lemée, allora studente di filosofia a Caen, legge per caso un libro della Duras. Inizia a scriverle delle lettere e si incontrano nel 1980. Lei lo ospita a casa sua e ne diventa l’ultimo compagno. Lei trova per lui lo pseudonimo di Yann Andréa Steiner, e detta a lui i suoi libri. La traduzione del romanzo è di Lamberto Santuccio (FVE, 2023).

Recensione: Silvia Bottani, Un altro finale per la nostra storia

Silvia Bottani, Un altro finale per la nostra storia, Sem 2023

Nel suo secondo romanzo Silvia Bottani, “Un altro finale per la nostra storia” (Sem, 2023), tratta della memoria e dei ricordi che ossessionano Mauro, a causa del amico del cuore scomparso. Un giorno irrompe nella sua vita Bianca, sorella del suo migliore amico che si è letteralmente volatilizzato molti anni addietro. Insieme cercheranno di ricostruire il passato e la loro vita. Sullo sfondo della loro Milano, i due protagonisti compiranno un viaggio alla ricerca delle tracce di Fabio, il grande assente. Mauro incontrerà i genitori di Bianca, che hanno trovato strade diverse per elaborare il lutto, e uno zio tassidermista, che sembra possedere la chiave di volta del mistero del ragazzo scomparso.

Daniele Petruccioli, Si vede che non era destino

Daniele Petruccioli, Si vede che non era destino, Terrarossa, 2023

In una sorta di Vangelo apocrifo sulla Natività, Daniele Petruccioli in “Si vede che non era destino (Terrarossa, 2023) affronta la maternità di Maria con uno sguardo disincantato. Ne esce un ritratto imprevedibile, in cui si alternano visioni lette come stati allucinati, dubbi e paure sul destino del figlio Gesù, attraverso gli occhi di una bambina-madre, poi donna. La recensione del libro, andata in onda su Radio Padova, segue la voce femminile narrante e le sue interpretazioni dell’irrazionale vicenda della vita del Figlio di Dio fino alla sua crocifissione.

Recensione: Serena Dandini, La vendetta delle Muse

Serene Dandini, La vendetta delle Muse

“E’ tempo di riscoprirle, riportarle alla luce e, se necessario, vendicarle. Perché sotto la definizione musa si nasconde la storia della creatività e ogni atto creativo richiede di uscire dal guscio delle nostre sicurezze”. Serena Dandini, La vendetta delle Muse, HarperCollins, 2023 su Radio Padova.

Recensione: Francesca Giannone, La portalettere

Premio Bancarella 2023

Un romanzo d’esordio che per tutto il 2023 è rimasto nelle classifiche dei primi 10 libri più letti. l libro di Francesca Giannone, “La portalettere”, prende avvio nel Salento degli anni ’30 e racconta una vicenda familiare lunga un ventennio: sentimenti contrastanti, segreti che possono salvare o distruggere legami, lotta per la parità di genere sono solo alcuni dei tanti temi che animano questo romanzo. La recensione è di Anna Da Re che non è rimasta, come molte lettrici, particolarmente affascinata dalla prosa e dalla vicenda, un po’ troppo da feuilleton. Vita e morte, legami adulterini e amori negati, grandi slanci di generosità e cattiveria gratuita, passioni vissute a qualsiasi costo e altre represse per quieto vivere: nei quasi vent’anni (1934-1952) narrati nel romanzo accade di tutto, fino all’ultimo salto temporale nel 1961. Forse un po’ troppo.

Recensione: James Hynes, Il passero

James Hynes, Il passero, Guanda

La vita di un ragazzo in un bordello del tardo impero romano è al centro del romanzo storico di James Hynes, “Il passero” (Guanda, 2023).
Le esperienze del piccolo schiavo orfano sono descritte vividamente in un racconto a tratti brutale, nel quale due schiave, costrette alla prostituzione, diventano le sue madri.
La voce narrante si fa chiamare Passero, il nome più bello tra i vari gnomignoli ingiuriosi, che gli vengono affibbiati da padroni e clienti. In questo nome è racchiuso simbolicamente il suo modo per sopravvivere, per fuggire in un un mondo immaginario, al di sopra dei confini della sua travagliata esistenza. Vi propongo, in questi ultimi giorni del 2023, la recensione di questo libro brutale e meraviglioso.

Recensione: Mathijs Deen, La nave faro

Recensione: Mathijs Deen, La nave faro

Siamo tutti prigionieri delle nostre vite e delle nostre scelte. Un gruppo di marinai sono imprigioni su una nave faro, operativa davanti alle coste olandesi, a causa della nebbia. Con loro è stato imbarcato un capretto, che il cuoco vuole macellare per preparare un piatto della sua infanzia nelle Indie Occidentali. Su tutti però scende una forte tensione a causa della nebbia, per il rischio di una possibile collisione. Vi propongo la recensione del piccolo e intenso romanzo di Mathijs Deen, “La nave faro” (Iperborea, 2022), che ho ritrovato tra i miei libri sistemandoli per fare spazio all’albero di Natale.