Recensione: Emmanuel Carrère, Yoga
Yoga di Emmanuel Carrère è un’opera che sfida le convenzioni della narrativa autobiografica, intrecciando la ricerca della serenità con il racconto della malattia mentale. Iniziato come un libro “arguto e accattivante” sullo yoga e il tai chi, a metà percorso il testo subisce una metamorfosi, quando Carrère descrive una crisi psichica che lo conduce al ricovero in una clinica e a una diagnosi di disturbo bipolare. Questo cambiamento improvviso trasforma il libro in una testimonianza potente e personale della fragilità umana. La recensione del libro è di Raffaele Cataldo, anche lui ora tra i libri di Carlo (e non solo).
Recensione: Rachel Aviv, Stranieri a noi stessi
“Stranieri a noi stessi” (trad. di Claudia Durastanti), pubblicato da Iperborea (2024) è un resoconto rivelatore sulla malattia mentale e su come culture e società diverse la interpretano. Per il suo primo libro, la scrittrice del New Yorker Rachel Aviv indaga la propria vita e quella degli altri per suggerire come le diagnosi psichiatriche e le narrazioni di stati limite possano siano aiutare che danneggiare. La recensione del libro è a cura di Carlo Albarello ed è stata presentata su Radio Padova.
Recensione: Splendi come vita
Ripropongo la recensione del libro di Maria Grazia Calandrone, “Splendi come vita” (Ponte alle Grazie, 2021), pubblicato su TPI. Splendi come vita, di recente apparso presso Ponte alle Grazie, parla di un difficile rapporto tra madre e figlia. Il romanzo è scopertamente autobiografico e, attraverso le sue presentazioni pubbliche, ha permesso alla scrittrice di recuperare volti e notizie per dare vita al romanzo “Dove non mi hai portata” (Einaudi, 2022), finalista al Premio Strega 2023.