Recensione: Damon Galgut, La promessa
Siamo nel Sudafrica del 1986, quattro anni prima della liberazione di Nelson Mandela. Da lì si avvia La promessa di Damon Galgut (e/o), polifonico romanzo valso all’autore il Booker Prize 2021, in quello che è stato un anno d’oro per la letteratura africana. L’opera è una saga familiare che, inseguendo quella promessa, attraversa il primo trentennio del Paese post-apartheid. Particolarmente riuscita la voce narrante, originale e fluida mentre scivola come una telecamera in presa diretta tra i diversi punti di vista dei personaggi. La recensione del libro è di Anna Da Re.